UN MONDO DI STARTUP – VOL. 1

Nel mondo del business, il concetto di “startup” e anche la sola parola è ormai nelle menti e sulle bocche di tutti. Molto probabilmente possiamo parlare di una vera e propria moda. Insomma è fin troppo evidente che stiamo parlando di un tema caldo, tant’è che oggi sembra quasi impossibile leggere un giornale senza imbattersi almeno una volta nell’uso di questo “magico” termine.
Come per tutte le mode, e come in un telefono senza fili, la proliferazione porta anche ad uno scadimento del concetto stesso e senza dubbio ad una banalizzazione, tant’è che oggi, nonostante l’enorme diffusione e il frequente utilizzo, non molti sono quelli che sanno veramente di cosa si tratti.
Cos’è dunque una startup?
Il termine startup (dall’inglese “inizio”) indicherebbe l’avvio di una nuova impresa, con tutto ciò che ne consegue a livello organizzativo e strutturale: dalla ricerca del mercato potenziale, alla formulazione del modello di business; dalla strutturazione di uno staff di collaboratori, all’identificazione del più idoneo posizionamento e fino alla ricerca dei finanziamenti e conseguentemente della redazione del piano marketing.
Nella sua originaria accezione, il termine startup indicava una determinata tipologia di società: quelle che di fatto operavano nell’allora nascente ambito dell’informatica e della tecnologia più evoluta, quei settori che erano poi in grado di offrire soluzioni all’avanguardia.
La proliferazione del concetto, ha portato il termine startup ad essere utilizzato anche per indicare aziende operanti in altri settori. Nascono dunque startup nel settore alimentare e in quello dell’abbigliamento ecc.
Per lo più sono piccole realtà che prendono corpo dai sempre più numerosi neo-imprenditori (definiti startupper) che di fatto decidono di investire il tutto per tutto per dare forma alla loro idea.
Molto spesso tali realtà prendono vita grazie al finanziamento diretto dei loro fondatori.
E così, in linea di massima, oggi qualsiasi neo-azienda nei suoi primi due/tre anni di vita viene definita genericamente una startup.
Va detto che esperti ed addetti ai lavori più navigati, forniscono una definizione di startup diversa da quella che oggi è comunemente accettata. Ad esempio Paul Graham, un vero è proprio imprenditore seriale, nonché co-fondatore di Y Combinator, società specializzata nel lancio e nel supporto di startup, fornisce un parere diverso a riguardo. Secondo il manager, c’è un aspetto inderogabile che caratterizza questa tipologia di azienda, ovvero sia la sua capacità di crescere molto rapidamente:
“Per svilupparsi velocemente è necessario produrre qualcosa che sia possibile vendere a un grande mercato. E proprio qui sta la differenza tra Google e un parrucchiere: un parrucchiere non punta a scalare il mercato, Google invece sì. Per poter crescere veramente tanto e in poco tempo, bisogna saper proporre qualcosa che il mercato vuole e che viene richiesto da un numero molto elevato di persone. E, cosa fondamentale, bisogna essere in grado di raggiungere tutte queste persone e di soddisfare le loro richieste.”