s

STUDIARE ALL'ESTERO? UNA META SEMPRE PIà™ AMBITA

STUDIARE ALL'ESTERO? UNA META SEMPRE PIà™ AMBITA


7 maggio 2021 | Lavoro e dintorni
STUDIARE ALL'ESTERO? UNA META SEMPRE PIà™ AMBITA

Gli effetti della globalizzazione sono ormai radicati nella nostra cultura e nel nostro quotidiano. La dinamica più tangibile riguarda l’effettivo restringimento delle distanze, una maggiore conoscenza del mondo estero e, di conseguenza, una sempre crescente voglia di confrontarsi con contesti diversi e stimolanti.

Questa condizione investe da anni e sempre con crescente interesse il mondo della formazione, in particolare per gli studenti universitari.

Nonostante la crisi pandemica e il deficit relazionale dovuto al diffuso distanziamento sociale, almeno due studenti su tre pensano il loro futuro lontano dal nostro Paese, in contesti più appetibili dal punto di vista lavorativo. Per questo, sono sempre più a investire su una formazione all’estero.

Molti immaginavano che la pandemia avrebbe in qualche modo rallentato, se non addirittura bloccato, il sogno, il progetto, per molti di emigrare all’estero per formarsi e studiare in atenei stranieri.  In realtà, questo freno pare non ci sia stato e sono sempre più i giovani che continuano a progettare di raggiungere mete estere per potersi formare e studiare in contesti che garantiscono maggiori opportunità di crescita, rispetto al nostro Paese che, sempre più, evidenzia dei grossi ritardi nell’adeguarsi ai tempi.

L’obiettivo in primo luogo è quello di rendere sempre più ricco e attraente il proprio curriculum vitae. Infatti almeno la metà di quelli che guardano all’estero, mettono al primo posto l’idea di conseguire un titolo che abbia un peso internazionale più importante. Oltre a questo, altre ragioni spingono i giovani ad un’esperienza all’estero: contesti mentalmente più aperti, innovativi, all’avanguardia e costantemente in divenire; la possibilità di misurarsi con contesti diversi e competitivi e di iniziare a costruire un futuro diverso.

Non ultima la sempreverde possibilità di imparare una nuova lingua, soprattutto l’inglese che resta sempre il codice relazionale più diffuso al mondo.

Anche coloro che non pensano ad un espatrio definitivo, riflettono sempre più sulla possibilità di fare una puntata all’estero, anche temporanea, per arricchire il proprio bagaglio esperienziale. Il progetto Erasmus o altre tipologie di scambi, restano sempre appetibili.

Vediamo al contempo quali sono i problemi più diffusi che, in taluni casi, frenano i progetti sopra descritti. Sono soprattutto le limitate risorse economiche, che costituiscono un freno importante alle velleità dei giovani. Oltre alle difficoltà economiche - ricordiamo che le famiglie hanno subito molto, dal punto di vista economico, questo lungo periodo di pandemia – è anche l’eventuale allontanamento dagli affetti che rende problematico un progetto di formazione all’estero troppo prolungato.

Commenta questo articolo