SEI IN PROVA? ECCO COSA DEVI SAPERE

Il momento più importante, dopo tanta ricerca avete trovato il lavoro che potrebbe fare al caso vostro; avete selezionato il vostro personale, sembra quello giusto ma va testato sul campo. A questo punto, tanto voi lavoratori che proprietari d’azienda avete un ultimo paracadute per capire se le vostre scelte sono quelle giuste: il periodo di prova.
Vediamo allora cosa c’è da sapere e quali sono le regole e i parametri del contratto.
Nelle prossime righe troverete un focus sul rapporto tra azienda e dipendente appena assunto.
In primo luogo, è bene sottolineare che la stipula di un contratto di lavoro può prevedere un periodo di prova, quest’ultimo serve a far si che, sia l’azienda che il dipendente possano capire se questo rapporto appena stipulato possa essere reciprocamente conveniente. Durante tale periodo, il datore di lavoro può testare le effettive capacità e il grado di preparazione del lavoratore, e quest’ultimo può verificare il contesto di lavoro e capire se è il posto giusto dove prestare la propria opera.
Il periodo di prova può essere previsto sia nei contratti a tempo determinato che in quelli d’inserimento e apprendistato. A norma di legge, questa evenienza può avere durata massima di un semestre per tutti i lavoratori e un trimestre per impiegati che non abbiano funzione direttive. Nei contratti collettivi ci può essere distinzione tra impiegati ed operai. Alla luce di ciò e tenuto conto dei parametri e dei limiti di legge, i contratti collettivi possono prevedere delle modifiche ad personam.
Per coloro che incorrono in periodi di malattia, infortuni o gravidanze, i contratti collettivi possono prevedere la sospensione momentanea del periodo di prova. Infatti vanno esclusi dal periodo di prova i giorni di degenza o di maternità.
È bene sottolineare che qualsiasi clausola di prova, va inserita contestualmente alla stipula del contratto di lavoro, risultando nulla nel caso venga inserita in un momento successivo.
Nel contratto, in riferimento al periodo di prova, vanno anche elencate le mansioni che il lavoratore dovrà svolgere. In tal modo tutto potrà essere misurabile. Da una parte il lavoratore avrà ben chiari i propri compiti e potrà esprimersi al meglio; dall’altra il datore di lavoro avrà ben chiari i parametri di valutazione del neo assunto.Nel caso le mansioni non fossero debitamente segnalate nel contratto, questa evenienza costituirebbe motivo di nullità del contratto stesso.
Al termine del periodo di prova, le parti possono annullare unilateralmente il rapporto di lavoro, o semplicemente proseguirlo, perfezionando di fatto il contratto stipulato. Nel corso del periodo di prova, invece, si potrà procedere alla recessione del contratto, solo nel caso non sia stata stipulata una clausola che prevede un periodo minimo garantito.