RECOVERY PLAN E PIANIFICAZIONE URBANISTICA

Il tema della Green Economy è ormai all’ordine del giorno e tassello fondamentale dell’agenda politica. Con la pandemia che speriamo possa essere presto un triste ricordo, la Green Economy dovrebbe acquisire ancora maggiore centralità nel dibattito sociale e politico del nostro Paese.
Una parte essenziale del discorso e rappresentata dal budget, che dal Recovery Plan e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sarà assegnato allo sviluppo della tecnologia green nel settore urbanistico. A tal proposito è importante sottolineare l’importanza del concetto di smart city, non solo connesso all’immaginifica idea di veicoli elettrici ed edifici interconnessi. Parlare di smart city significa soprattutto discutere e valutare la gestione delle risorse in maniera intelligente, economicamente sostenibile ed energeticamente autosufficiente. Tutte queste valutazioni ci portano all’ottimizzazione di obiettivi legati al miglioramento della qualità della vita e al soddisfacimento dei bisogni di ogni singolo cittadino, il tutto grazie alla creazione di sistemi connessi ed integrati. Alla luce di queste urgenze, le città che mirano a divenire smart sono altamente competitive divenendo un fattore positivo per l’intero sistema economico nazionale. Si parla dunque di tecnologie delle telecomunicazioni, su tutte il tanto chiacchierato 5G; i dispositivi fisici che ricevono e trasferiscono dati su reti wireless, senza interventi manuali; le intelligenze artificiali; i sistemi di gestione sostenibile dell’energia. Accanto all’idea di smart city, trovano sempre più riscontro anche la Smart Economy, la Smart Mobility e lo Smart People, quindi produttività, mobilità e partecipazione tramite uso di tecnologie sostenibili. Tutto questo si rende necessario alla luce della sempre maggiore concentrazione antropica nei grandi centri e nelle metropoli di tutto il globo.
A causa di questa tendenza, le emissioni di Co2 sono in forte crescita e di conseguenza necessitano approcci più “green”. A tal proposito la crescita del modello smart corre di pari passo con una sempre crescente efficienza energetica, legata ad una maggiore sensibilità ambientalista e quindi a dinamiche prontamente sostenibili. Questo dovrebbe consentire una migliore fruizione degli spazi e del vivere comune oltre che, ad un incremento dei livelli di salute a fronte di un forte ridimensionamento dell’inquinamento. L’evoluzione tecnologica e sociale è ormai esponenziale e si necessitano protocolli gestionali degli spazi comuni differenti e sempre più rispettosi dell’ambiente, messo costantemente a repentaglio dai nostri livelli di incidenza che negli scorsi decenni hanno raggiunto limiti di saturazione oltre il quale è difficile immaginare un progresso sociale che preservi al contempo il contesto.