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OCCUPAZIONE 2021: LE PRIME STIME

OCCUPAZIONE 2021: LE PRIME STIME


12 marzo 2021 | Lavoro e dintorni
OCCUPAZIONE 2021: LE PRIME STIME

La crisi innescata dalla pandemia Covid in corso dallo scorso anno, ha portato con se un clima di incertezza e, di fatto, una crisi che, specie nel mondo occidentale, non ha paragoni se non nei primi anni del secondo dopoguerra.

Alla luce di queste incertezze, il 2021 non ha ancora mostrato un vero e proprio cambio di passo. I vaccini, la cui somministrazione è in corso tra mille problemi (specie l’approvvigionamento), possono essere la chiave per permettere una ripartenza dell’intero sistema economico, che al momento, tra mille contraddizioni, risulta farraginoso.

Vediamo allora quali sono le previsioni in materia di occupazione e come si stanno organizzando le aziende per il prossimo futuro.

I primi dati ci mostrano un netto calo nei piani di assunzione, relativamente al secondo trimestre del corrente anno. Va detto, però, che allo sconfortante quadro generale, si oppongono casi particolari che mostrano una controtendenza. Limitatamente ad alcune regioni e a particolari settori, sembra che i piani di assunzione possano riservare delle sorprese positive.

Andando con ordine, è abbastanza chiaro che, allo stato attuale, molte imprese italiane stiano agendo con molta prudenza relativamente all’ampliamento del personale, delineando una parabola discendente rispetto al trimestre precedente ed anche allo stesso periodo del 2020.

Mediamente, possiamo affermare che, in tre regioni su quattro le amministrazioni delle varie imprese e i responsabili risorse umane, prevedono una riduzione degli inserimenti.

Come detto però, esistono dei valori in controtendenza relativamente ad alcune aree della penisola. In particolare, in regioni come Lazio, Toscana, Umbria, Abbruzzo, i programmi di assunzione ci mostrano una prospettiva occupazionale del 5%. Questo dato si pone in controtendenza rispetto a regioni severamente colpite dalla pandemia, come il triangolo industriale, dove i dati parlano di percentuali in negativo.

Oltre alle stime regionali, vanno considerate anche quelle settoriali. Relativamente al comparto industriale, gl’imprenditori prevedono un netto calo della prospettiva occupazionale. In particolare, i settori che più di tutti faranno registrare un calo occupazionale, sono quelli della Ristorazione e della ricezione turistica. Le prospettive legate al turismo, nell’anno in corso, sono molto negative, e probabilmente i numeri saranno inferiori alla stagione 2020.  

Dati in leggerissimo aumento, e quindi con prospettive positive, giungono unicamente dal settore dei servizi, dell’edilizia e da quelli commerciali.

 

 

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