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MONITORAGGIO COVID: LA SITUAZIONE.

MONITORAGGIO COVID: LA SITUAZIONE.


29 ottobre 2021 | Lavoro e dintorni
MONITORAGGIO COVID: LA SITUAZIONE.

Ad un anno e mezzo dall’inizio della pandemia, tante sono le cose cambiate, il nostro stile di vita è mutato radicalmente e ci stiamo abituando ad una regolamentazione dei rapporti sociali. Abbiamo vissuto delle piccole ere all’interno di questo anno e mezzo, ognuna delle quali ha portato grandi stravolgimenti, per questo sembrano trascorsi anni da quando l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ordinò il lockdown.

Ad un anno e mezzo di distanza, fermiamoci e monitoriamo la situazione. Allo stato attuale gran parte della cittadinanza ha effettuato due dosi del vaccino anti covid, nonostante questo, il numero di coloro che non si sono vaccinati (quale che sia la ragione poco conta) rende la situazione ancora instabile. Le autorità rilevano un aumento del RT e dell’incidenza dei contagi, segnalando che almeno quattro regioni sono a rischio moderato.

Da più parti si invoca la terza dose, anche se l’Istituto Superiore della Sanità indica una situazione tutto sommato rassicurante, sulla quale si può lavorare serenamente, non sottovalutando però le dinamiche temibili di questa pandemia. Allo stato attuale, e fatte salve le differenze tra contesto e contesto, tutte le regioni sono zona bianca.

Come abbiamo sottolineato però, l’incidenza dei contagi è leggermente salita, siamo a 34 ogni 100.000 abitanti, ma comunque al di sotto della fatidica soglia di sicurezza dei 50 casi per ogni 100.000 abitanti. Anche lo RT è in aumento e siamo giunti a 0,86 per quello concernente i contagi, mentre a 0,89 è l’indice degli ospedalizzati. Il dato però più interessante è positivo riguarda le terapie intensive che si svuotano leggermente.

Dicevamo delle regioni, tutte in zona bianca, con un’attenzione particolare a quattro di esse: Abruzzo, Campania, Friuli e Piemonte, che vengono dichiarate a rischio moderato. Questa situazione per il momento non determina ulteriori restrizioni.

Serve dunque, in via precauzionale e per evitare le brutte sorprese dell’inverno scorso, un’accelerata per la terza dose. Le condizioni rassicuranti, dell’attuale status della pandemia, non devono far abbassare i livelli di guardia, ed anzi e forse proprio questo il momento in cui bisogna colpire e farlo con decisione, nella speranza di poter vedere presto un ritorno alla piena normalità. 

 

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