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LE PENSIONI ALLA PRESUNTA EPOCA DELLA PARITà€ DI GENERE

LE PENSIONI ALLA PRESUNTA EPOCA DELLA PARITà€ DI GENERE


4 novembre 2022 | Lavoro e dintorni
LE PENSIONI ALLA PRESUNTA EPOCA DELLA PARITà€ DI GENERE

LE PENSIONI ALLA PRESUNTA EPOCA DELLA PARITÀ DI GENERE

La parità uomo/donna è un discorso di natura sociologica che impone riflessioni molto approfondite e, sicuramente non è questo il luogo per aprire una discettazione su tutte le evidenze che ancora, nel 2022, ci pongono di fronte ad un obiettivo che lungi dall’essere raggiunto pienamente e, soprattutto, nella maniera corretta. Ciò non di meno, crediamo sia corretto documentare, in maniera laica, tutto quanto stona, in relazione all’obiettivo ultimo della cosiddetta uguaglianza. Allo stato attuale, è un dato di fatto che, le donne percepiscono mediamente il 27% in meno, per quanto riguarda l’ammontare delle pensioni. Quest’ultimo dato è aggiornato al 31 dicembre 2021 ed è stato pubblicato dall’Osservatorio INPS sulle “Prestazioni pensionistiche e beneficiari del sistema pensionistico italiano”. Il trend che delineato dall’Osservatorio si basa anche sui dati dell’anno precedente, andando a rilevare una situazione sostanzialmente invariata (+0,2% nel 2021, rispetto al 2020), rilevando anche che i beneficiari delle prestazioni pensionistiche ammontano al +3,6%.         

PENSIONI: CHI SONO I BENEFICIARI?

Tra le classi beneficiare del sistema pensionistico, la più numerosa è quella degli ultraottantenni. Tra queste, quella che beneficia di un assegno medio più elevato è il rangeche va dai 65 ai 69 anni. Mediamente, possiamo affermare che, gli importi sono più elevati al nord rispetto al resto d’Italia (+7,2%). Le donne che beneficiano del sistemapensionistico ammontano al 52% dei pensionati (quindi sono in leggera maggioranza); ma gli uomini percepiscono il 56% dei redditi pensionistici. Come detto, l’assegno medio destinato alle donne è inferiore, mediamente, del 27% rispetto a quello erogato per gli uomini.

PENSIONI: LA SITUAZIONE PER CATEGORIE.

Per quanto attiene alle categorie che fruiscono del sistema pensionistico, il 78% e di tipo IVS, vale a dire: invalidità, vecchiaia, superstiti). Le prestazioni assistenziali (invalidità civili, assegni e pensioni sociali, pensioni di guerra) ammontano al 19% del totale. Ciò che resta, ovvero il 3%, è rappresentato da rendite INAIL. Le più numerose sono le pensioni di vecchiaia (oltre 11 milioni), nel 28% dei casi accompagnate da altri trattamenti. Le pensioni di invalidità sono circa un milione, il 49% delle quali integrate da pensioni di tipo diverso. Le pensioni ai superstiti sono oltre 4 milioni, di cui il 67% accompagnato da altre prestazioni. Le prestazioni assistenziali sono 3,7 milioni per metà accompagnate da altre (es.: indennità di accompagnamento e pensione). Il 68% dei titolari percepisce una sola prestazione mentre il 32% ne percepisce due o anche di più (di questa quota, il 24% percepisce due prestazioni ed il 75% fino a oltre quattro).

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