L'ODISSEA DEI CONTRATTI DI LAVORO

L’ODISSEA DEI CONTRATTI DI LAVORO
Tutti noi, quando entriamo nel mondo degli adulti, desideriamo poter progettare
le nostre esistenze, forti di una sicurezza economica. Per tutti coloro che non
hanno un portafoglio nobile per nascita, la possibilità di poter progettare una vita
soddisfacente, è determinata quasi esclusivamente dal successo professionale.
Tale successo si traduce nella possibilità di ottenere una retribuzione stabile,
garantita dal contratto di lavoro.
Ebbene, allo stato attuale sono più di 7 milioni i dipendenti che operano
nell’ambito nazionale, che sono impegnati in occupazioni con un contratto
collettivo nazionale scaduto. Quasi i ¾ dei contratti collettivi non sono stati
rinnovati. Va detto che, purtroppo, la prassi di continuare a lavorare con contratti
scaduti, è un’atavica prassi tutta italiana.
L’attuale status – con contratto scaduto - di oltre il 60% dei dipendenti, mostra
quella che in tutta evidenza è una vera e propria crisi della cosiddetta
contrattazione collettiva. Nello specifico, facendo riferimento ai dati in nostro
possesso; nell’ultimo anno, sono circa 30 i mesi di attesa che i lavoratori
attendono prima che il contratto nazionale, a loro relativo, sia rinnovato.
Il quadro dei Contratti Collettivi Nazionali, mostra che all’inizio di quest’anno i
contratti che sono stati rinnovati – escludendo i settori dell’agricoltura e dei
lavoratori domestici – sono circa 319.
Questa cifra si alza sensibilmente se riferita ai contratti collettivi nazionali che
non hanno ancora goduto del dovuto aggiornamento. Come avevamo detto,
infatti, sono quasi ¾ del totale i lavoratori interessati da questo ritardo sulla
stipula contrattuale.