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IL BENESSERE COME DIRETTA CONSEGUENZA DI UN LAVORO BEN PROGETTATO

IL BENESSERE COME DIRETTA CONSEGUENZA DI UN LAVORO BEN PROGETTATO


25 novembre 2022 | Lavoro e dintorni
IL BENESSERE COME DIRETTA CONSEGUENZA DI UN LAVORO BEN PROGETTATO

IL BENESSERE COME DIRETTA CONSEGUENZA DI UN LAVORO BEN
PROGETTATO
Sono numerosi gli studi che dimostrano come un ambiente di lavoro, e più nello specifico un progetto, ben organizzato siano forieri di uno stato di benessere dell’operatore. Questi studi hanno come oggetto proprio l’incidenza di una buona progettazione sullo stato di
benessere finale del lavoratore. In linea di massima, la qualità della performance e i risultati – specie quando positivi – sono direttamente proporzionali al crescere della soddisfazione e di conseguenza del benessere. Laddove ciò non si realizza, un programma di miglioramento riscuote senza dubbio benefici nel medio e lungo periodo. Un grande apporto può essere determinato dall’incidenza che i dirigenti hanno sullo staff di lavoro. Una buona formazione dei componenti di quest’ultimo, da parte dei primi, può risultare vincente non solo nell’ottimizzazione delle pratiche connesse al lavoro, ma anche nell’aumento dello stato di benessere dei componenti dello staff. Questa condizione, come si può immaginare, porta con sé una serie di benefici anche nella progettazione di azioni di lavoro successive, come un’onda lunga di entusiasmo e benessere.
IL BENESSERE SUL POSTO DI LAVORO: GLI STUDI
L’interesse verso il benessere psicologico dei lavoratori, ha una genesi lontana nel tempo. In primo luogo, la possibilità di accedere a posti di lavoro di alta qualità, rappresenta una leva decisiva nell’indirizzare le proprie scelte. A cascata, rispetto alla ricerca di lavoro, una volta acquisita una determinata posizione lavorativa, diventa decisivo, nel lungo periodo, una gestione ottimale e una programmazione coerente. Si ritiene che uno stato di benessere a livello psicologico sia determinato non solo da una visione soggettiva, ma anche da quella che potremmo definire una sorta di benessere eudaimonico. Mentre il primo status attiene esclusivamente ad una visione personalistica dello stato di benessere e di ciò che lo favorisce; sul secondo influiscono stati d’animo come l’autonomia, la
padronanza e la crescita individuale, oltre alla detenzione di relazioni positive con chi ci circonda.
Al benessere contribuisce anche uno stato di salute tale da permettere una gestione delle pratiche quotidiane – il lavoro su tutto – ottimale. Infine, il benessere è un dato soggettivo, ma in parte (quantificabile in maniera diversa a seconda delle situazioni) anche dai successi del gruppo.

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