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DECRETO AGOSTO: NUOVI INCENTIVI ALLE ASSUNZIONI, RIDUZIONE COSTO DEL LAVORO NEL MEZZOGIORNO E GIRO DI VITE PER I LICENZIAMENTI

DECRETO AGOSTO: NUOVI INCENTIVI ALLE ASSUNZIONI, RIDUZIONE COSTO DEL LAVORO NEL MEZZOGIORNO E GIRO DI VITE PER I LICENZIAMENTI


2 ottobre 2020 | Lavoro e dintorni
DECRETO AGOSTO: NUOVI INCENTIVI ALLE ASSUNZIONI, RIDUZIONE COSTO DEL LAVORO NEL MEZZOGIORNO E GIRO DI VITE PER I LICENZIAMENTI

Il decreto agosto ha portato in dote delle novità interessanti. Le aziende potranno chiedere ulteriori 18 settimane di cassa integrazione: a patto però di non licenziare. Il divieto invece non ha valore nel caso di cessazione dell'attività o comunque, di accordo di incentivo all'esodo firmato con i sindacati. Chi non si avvarrà più dell’uso del CIG avrà diritto a 4 mesi di sgravi contributivi per  coloro che rientrano. Va detto però che secondo le stime, solo il 10% dei datori di lavoro si avvarrà di quest’ultima possibilità.

 

Gli sgravi contributivi dovrebbero essere sufficienti a garantire oltre 400mila assunzioni, il tutto, ammesso che riprendano nella seconda parte dell’anno. Licenziare sarà comunque possibile nel caso di messa in liquidazione dell’azienda o di accordo collettivo di incentivo all’esodo firmato con i sindacati: nel caso ciò avvenga i lavoratori avranno la Naspi e potranno chiedere l’assegno di ricollocazione.  Il decreto inoltre aumenta di 500 milioni, a 730 totali, la dotazione del Fondo nuove competenze, utilizzabile anche per formare e riconvertire chi è coinvolto in processi di crisi. Sono questi i contenuti della versione definitiva del decreto agosto in materia di lavoro.

 

Prorogate le settimane aggiuntive di Cig, che daranno la possibilità a chi ancora è in difficoltà e ha già esaurito gli ammortizzatori di emergenza di chiudere le buste paga di luglio. Le 18 settimane saranno infatti fruibili in modo retroattivo dal 13 luglio. Le prime nove settimane saranno “gratuite” per tutti, mentre la seconda tranche sarà per così dire, a pagamento per le aziende che nel primo semestre 2020 – rispetto al primo semestre del 2019 – hanno avuto cali di fatturato nulli o molto contenuti: nel primo caso verrà richiesta un’azione contributiva pari al 18% della retribuzione totale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate durante la sospensione o riduzione dell’attività lavorativa. Se il fatturato è sceso, ma di meno del 20%, il contributo sarà del 9%. Nella versione finale l’unico paletto è rimasto appunto quello del fatturato, che pure rischia di imporre l’esborso anche ad aziende che hanno semplicemente ricevuto pagamenti per ordini precedenti al Covid.

La deroga al decreto Dignità sui contratti a termine continua fino al 31 dicembre: potranno essere rinnovati per una sola volta e per una durata massima di 12 mesi ma di nuovo senza causali. Idem per le proroghe di contratti che abbiano raggiunto per esempio il dodicesimo mese (il decreto Dignità ha fissato a 24 mesi la durata massima).

Confermato poi lo sconto di 6 mesi sui contributi per neoassunti e trasformazioni a tempo indeterminato, che dovrebbe invece incentivare 410.500 posti. La decontribuzione spetterà inoltre per tre mesi per chi assume a tempo determinato nel settore turistico e degli stabilimenti termali. In più ci sono anche le annunciate agevolazioni contributive per l’occupazione in “aree svantaggiate”, cioè nelle Regioni del Sud. 

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