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COVID 19: VACCINO E LAVORO

COVID 19: VACCINO E LAVORO


5 gennaio 2021 | Lavoro e dintorni
COVID 19: VACCINO E LAVORO

Dopo il “Vaccino Day”, cresce la speranza per un 2021 che ci vedrà, non senza problemi, superare lo stato di emergenza, ed avviarci verso il ritorno alla normalità (per altro tutta da verificare).

All’ordine del giorno, stiamo assistendo ad uno scontro dialettico, a tratti ideologico, tra coloro che vedono nel vaccino la soluzione definitiva e coloro che sono al momento contrari e che, si dividono a loro volta, in “no vax cospirazionisti” e intellettuali che si pongono delle domande.

Si discute, oltre alla contesa necessità di vaccinarsi, sull’opportunità di far rientrare il vaccino anti-covid, tra quelli obbligatori per l’accesso al posto di lavoro.

Di fatto si discute sulla possibilità, da parte dei datori di lavoro, di poter eventualmente licenziare coloro che si rifiutano di ottemperare all’eventuale obbligo.

In attesa dell’evolversi degli eventi, e che si dipani la nube dell’incertezza, e con l’augurio di avere sempre più rassicurazioni sull’effettiva validità del vaccino, andiamo a rivedere un po’ cosa prevede attualmente la materia.

Nel computo del sistema volto a garantire la sicurezza sul lavoro, uno degli elementi più importanti è sicuramente quello delle vaccinazioni obbligatorie.

Tali vaccinazioni non sono rese obbligatorie solo per il cosiddetto personale sanitario, ma per diverse categorie di lavoratori.

Dal punto di vista squisitamente normativo, il riferimento più diretto è quello del Codice Civile ed in particolare all’art.2087. Quest’ultimo stabilisce che: “L’imprenditore è tenuto ad adottare, nell’esercizio dell’impresa, le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”. Quindi, il Datore di lavoro, tramite il medico del lavoro, garantisce le opportune coperture sanitarie per rendere sicuro il contesto operativo.

Allo stato attuale le vaccinazioni obbligatorie sono: antitetanica, come da Legge n.292 del 5 marzo 1963; Antiepatite B come da D.M. del 22 dicembre 1988 e Antitubercolare come da Legge n.388 del 23 dicembre 2000.

Accanto a questi obblighi, esistono una serie di vaccinazioni discrezionali per rischio biologico. In quest’ultimo caso il Datore di lavoro, congiuntamente a RSPP e Medico del Lavoro, effettuano una valutazione sull’opportunità di effettuarle a seconda dei dipendenti. Da ciò ne consegue una valutazione soprattutto documentata, che abbia come obiettivo la regolamentazione e successiva attuazione di un modello di prevenzione e protezione volto al miglioramento e alla sicurezza del contesto di lavoro e delle condizioni dei lavoratori stessi.

A tal proposito, l’atto di vaccinare è assimilabile ad uno strumento di tutela non solo del lavoratore ma anche di eventuali soggetti terzi esposti al rischio di contaminazione.

 

 

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