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Coronavirus, la crescita della GDO in Italia al tempo dell'emergenza sanitaria

Coronavirus, la crescita della GDO in Italia al tempo dell'emergenza sanitaria


29 aprile 2020 | Lavoro e dintorni
Coronavirus, la crescita della GDO in Italia al tempo dell'emergenza sanitaria

Il 23 febbraio è la data spartiacque per l’economia italiana dall’inizio dell’emergenza di Covid-19 in territorio italiano.

Una settimana fa invece, l’anniversario di un mese di lockdown, imposto nella data del 9 marzo dal Presidente del CdM, Giuseppe Conte.

Parliamo di due momenti tragici per molte società che letteralmente dall’oggi al domani hanno smesso di registrare entrate e per molti lavoratori, maggiormente per quelli cosidetti “a nero”, che sono tornati alle loro case fino a data da destinarsi.

Fatta eccezione per alcuni di loro, la maggior parte di questi ultimi si sono visti tagliare fuori dal mercato nero del lavoro e da tutte le forme di ammortizzatori sociali messe in campo dal Governo in un sol colpo.

A questa categoria di disoccupati si aggiunge poi quella degli stagionali e quella di tutti quei dipendenti di aziende più borderline che non si sa se e quando riapriranno, molti dei quali probabilmente saranno costretti a misurarsi nuovamente con la ricerca del lavoro reintroducendosi su un mercato del lavoro che probabilmente sarà competitivo più di quello ante-crisi sanitaria.

Lo scenario che si prospetta dunque è incerto. Gli esperti sono divisi su una domanda: l’Italia sarà in grado di garantire pari opportunità a tutti i protagonisti di questa situazione, aziende comprese? La risposta non è semplice, soprattutto se la formula vincente si dovesse trovare nella divisione fra chi invoca alla rivoluzione socio-economica da un lato e chi auspica la reiterazione delle misure già messe in campo negli ultmi 30 anni.

Certo è che c’è un terreno che è rimasto, e tuttora rimane fertile economicamente per aziende e lavoratori anche in tempi di Coronavirus.

Abbiamo scelto di parlarvene perché crediamo che saper riconoscere un’opportunità in una situazione del genere è il primo passo per ogni singolo individuo di migliorare la sua posizione e assicurarsi un futuro in maniera anche strategica.

Su tutti, sicuramente va citato in primis il settore sanitario affetto da nord a sud, già da prima dell’emergenza sanitaria, da un accentuato sottodimensionamento. Basti pensare all’abolizione degli esami di abilitazione per i giovani medici neolaureati oppure alla grande offerta dedicata a medici, oss, infermieri, tecnici e ostetriche nella regione Lombardia.

Un altro settore caratterizzato da un trend positivo (rispetto al 2019 si registrano cifre anche a doppia cifra, +16,4% fonte: Nielsen.com) è quello della GDO e del suo indotto (distribuzione, logistica, produzione alimentare) che rappresentano gli altri due cardini attorno ai quali ruota una situazione che altrimenti degenererebbe sempre più velocemente.

Ancora, sul sito Nielsen è sottolineato un dato incoraggiante, soprattutto per il Sud Italia, dove questo settore è caratterizzato in questo momento da una crescita del +28,4%, contro il Nord Est a +18,6 %, il Centro +16,8% e il Nord Ovest +10,1%.

In questi settori le figure ricercate sono le più disparate, ma volendo focalizzare l’attenzione sulla GDO è interessante notare i numeri legati agli annunci pubblicati su alcuni portali negli ultimi 15 giorni su territorio nazionale: Indeed, 737 annunci; Monster 414 annunci;  Subito 335 annunci; Bakeca 996 annunci; Infojobs oltre 3000.

I dati sopra indicati sono indicativi di una situazione comunque florida, tuttavia va considerato che alcuni canali sono utilizzati talvolta anche dalla stessa azienda. Il numero di ricerche per quanto esiguo rispetto all’effettiva domanda va comunque analizzato anche alla luce di un altro aspetto importante: in questo settore non è quasi mai 1:1 il rapporto fra annuncio e figura ricercata, dato che ad un annuncio possono corrispondere anche più figure per la stessa mansione.

Quelle che vanno per la maggiore nella GDO sono addetti al banco, scaffalisti, magazzinieri e operai generici. A queste si affianca anche una necessità di personale più legato all’area vendite (dai sales agli area manager) seppure in misura minore, data la maggiore specializzazione di questa figura e la minore presenza sul mercato di figure di venditori provenienti dalla grande distribuzione.

Chiaramente non è una formula della felicità quella descritta in questo articolo, anzi, è giusto ricordare che chi concorre per una qualsiasi posizione in qualsiasi azienda è comunque tenuto ad attenersi scrupolosamente all’annuncio e ai suoi contenuti, alle caratteristiche richieste e ai requisiti minimi indispensabili per ricoprire una mansione anziché un’altra.

L’intento che ci siamo proposti nel descrivere questa situazione per questo settore è alla necessità di descrivere uno dei settori più virtuosi e ricco di opportunità in un momento difficile, sul quale sia aziende che candidati possono puntare per una crescita strategica, o per lo meno per non lasciarsi sopraffare da una situazione come quella che stiamo vivendo in questo momento.

Ultimo, ma non per importanza, vi è anche la volontà di lasciar emergere uno spiraglio di luce e di speranza, che oltre questo momento buio ci può essere un’opportunità per tutti.

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