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Considerazioni post Covid 19

Considerazioni post Covid 19


16 giugno 2020 | Lavoro e dintorni
Considerazioni post Covid 19

Analizzando nello specifico le attuali condizioni del mercato del lavoro, duole constatare che le previsioni effettuate al crepuscolo del 2019, in previsione del nuovo anno, andranno riviste sulla base dei nuovi equilibri che si verranno a creare con la II e, soprattutto, III fase post - COVID (ammesso che il suffisso post, si possa già utilizzare, per parlare dell’incidenza di che il virus ha avuto ed avrà sulle nostre vite).

In tal senso, riferendoci al settore più in crescita, quello dei media digitali, è ben noto, quanto il web abbia inciso sul nostro modo di comunicare e comunicarci. Il web ha destrutturato e ristrutturato i rapporti umani, più in generale, le nostre vite e nello specifico il mondo del lavoro. In questo senso, stando ai dati pubblicati da alcuni noti atenei telematici italiani, per ciò che attiene il Digital Marketing (Seo, Sem, Social Media Manager), nel 2020 la rivoluzione digitale (con a capo la diffusione del fin troppo chiacchierato 5G) avrebbe portato ad un’offerta di circa 267 mila posti di lavoro. Il dato è spinto anche dall’impossibilità per le aziende, stante le attuali dinamiche relazionali,di rinunciare ai percorsi offerti dal web.

Appena qualche mese dopo queste confortanti previsioni, lo scenario, come abbiamo visto è totalmente mutato (e probabilmente muterà ancora, in un senso o nell’altro). I dati ISTAT riferiscono che ad aprile del 2020, in pieno lockdown, sono circa 274.000 gli occupati in meno rispetto a al mese precedente. In scia a questa parabola ascensionale di coloro che hanno perso il lavoro in questi ultimi 3 mesi, aumentano anche le cifre riguardanti gli inattivi, coloro cioè che non cercavano un lavoro (spesso per totale sfiducia nel mercato del lavoro) e non lo cercheranno nel prossimo futuro. Sempre secondo l’ISTAT questa categoria, sfiora la ragguardevole cifra di 746.000 unità.

Un’interpretazione, necessariamente positiva, degli scenari futuri, impone di credere che la tempesta passerà; ma, anche nel migliore degli scenari possibili, come abbiamo detto, non ci si può esimere dal prevedere un mondo completamente mutato nel suo status quo. In ogni caso, le scelte che faremo oggi, determineranno in larga parte il possibile successo o insuccesso di domani.

Analizzando nello specifico vari settori del mercato del lavoro riscontriamo che:

  • Il sempre florido mercato del food, con ogni probabilità, verrà ripensato abbandonando (in che misura staremo a vedere) in parte i vecchi stilemi, in favore dei cosiddetti ristoranti virtuali, improntati su un modello take-away, che non si limiterà solo al simbolo della cultura occidentale, ovvero il fast food, ma che investirà anche la florida cultura gourmet. La flessibilità nei menù nonché un modello in perfetta linea con il distanziamento sociale, potrebbe decretare il successo di un sistema, che della socializzazione faceva il suo cardine, e che a causa delle nuove dinamiche si vede costretto a ripensarsi quasi integralmente. La creazione di reti di promozione e distribuzione, con partnership e bundles, potrebbero rafforzare qualitativamente il delivery.
  • Oltre al riconoscibile mercato dell’enogastronomia nostrana, l’altro campione del made in Italy è la moda – un mercato che i dati precedenti al COVID, quantificavano in circa 21 miliardi di euro, per un peso sul PIL del 1,2%. In questo settore, sembra facile prevedere che accanto agli accessori d’abbigliamento tradizionali, un ruolo interessante lo svolgerà l’interpretazione artistico/funzionale, che i grandi e piccoli marchi daranno alla protagonista di questi giorni: la mascherina.
  • I rapporti sono cambiati in maniera epocale, anche per ciò che attiene al ramo dell’istruzioneformazione. Parole come “webinar”, videoconferenza sono entrate a far parte dell’uso comune e siamo certi caratterizzeranno anche il prossimo futuro di questo settore. Al netto di discriminazioni dovute all’impreparazione generalizzata del settore, che si traduce nell’impossibilità delle classi meno abbienti di poter accedere con la stessa facilità di altri ai nuovi canali di istruzione, il Ministero spiega che 4 studenti su 5 hanno partecipato alle nuove dinamiche d’istruzione online. In questo senso, la più grande sfida che attende i professionisti del settore, è quella di offrire agli studenti (clienti) esperienze di qualità, anche se virtuali.
  • Con l’app “Immuni”, l’attenzione mediatica sul settore MedTech diventa ancora più ingente. Il settore avrà nel prossimo futuro un ruolo sempre più centrale con aziende e professionisti della medicina che attraverso app e dispositivi realizzeranno migliori performance nella cura dei pazienti. Nella cura del benessere personale e applicazione di stili di vita sani, i wearables diventano sempre più indispensabili e tecnologicamente avanzati, in questo senso, operatori nella ricerca e sviluppo diventano sempre più richiesti.
  • Nel settore della mobilità, per ciò che attiene i trasporti potrebbero subire gli effetti negativi del distanziamento sociale, in relazione agli oggettivi limiti strutturali dei vettori. La micromobilità elettrica potrebbe avere un definitivo via libera nella mente di consumatori e legislatori. I bonus ed incentivi potrebbero fungere da propulsore per questo “nuovo” mercato.
  • Il settore del turismo è indubbiamente il più vessato dall’emergenza COVID. L’intera stagione estiva 2020 vedrà delle perdite ingenti, in termini di fatturato, per l’intera filiera: dall’accoglienza, all’enogastronomia, ai siti culturali, alle attività di sport e benessere, e via via a tutte le attività commerciali inserite in contesti che vivono di turismo. 

In definitiva per il prossimo futuro la vera sfida sarà quella che ci vedrà impegnati nel reinventare le nostre professionalità per rispondere al meglio ai nuovi equilibri di domanda – offerta, che si verranno a creare.

 

 

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