Come arrivano le imprese al 31 dicembre?

È evidente che il 2020 verrà ricordato come l’anno in cui un virus ha messo in ginocchio il sistema sanitario mondiale, ed è altrettanto vero che verrà ricordato anche per la spallata definitiva data al sistema economico mondiale. Di questo sistema, che la cultura occidentale aveva creato e ratificato come colonna portante dei rapporti internazionali nel secondo dopoguerra, resterà ben poco e quel poco dovrà essere necessariamente ripensato, alla luce degli enormi cambiamenti a cui stiamo assistendo.
Nel frattempo bisogna considerare in che modo le imprese italiane concluderanno quest’anno. In primo luogo, bisogna dire che molte aziende locali saranno messe in difficoltà dalla suddivisione tra zone gialle, arancioni e rosse. È chiaro che quelle realtà produttive che sono in zone rosse subiranno delle grosse perdite, relativamente alle restrizioni imposte per ragioni di ordine sanitario. Sul piano nazionale ed internazionale, le cose cambiano, ma di poco.
Quanto alle misure adottate dal governo, da più parti si è detto che un nuovo lockdown potrebbe essere devastante per l’economia del Paese, quello che è certo è che lockdown o meno, le difficoltà sono sotto gli occhi di tutti e le perdite sono ingenti. Un elemento significativo di quanto l’imprenditoria italiana ormai non ha più anticorpi per combattere questa crisi, è dato dal prosciugamento pressoché totale del Fondo di Garanzia per le Imprese.
Oltre a non esserci più i fondi utili a finanziare nuove imprese, si stima che mancano almeno 3,1 miliardi di euro per prorogare i finanziamenti in atto, di altri 6 mesi.
Il fondo a cui si era attinto per ovviare agl’inevitabili sfaceli, occorsi in seguito al primo lockdown, si è praticamente estinto.
Questo dato ci fa capire quanto difficile sia la strada per concludere l’anno in corso e quanto ancora più complessa sia quella per costruire un 2021 su basi più solide, considerato che, quand’ormai manca poco più di un mese alla fine del 2020, la crisi Covid non accenna a risolversi ed anzi, sembra ormai chiaro che anche il 2021 sarà un anno complicato.
L’attuale situazione, e quanto detto relativamente alla mancanza di fondi, devono essere uno spunto per ripensare la nostra progettualità. Banalmente, è il momento di spendere meno e meglio le poche risorse a disposizione, considerato che senza l’esborso del fondo per le imprese, è facile immaginare che molte aziende saranno costrette a chiudere battenti o a ridimensionare notevolmente le proprie attività.
Appare dunque sempre più necessario un ripensamento dell’intero apparato strutturale su cui poggia la nostra economia, è il momento delle scelte, anche impopolari. È il momento di puntare sulle capacità.