ALTERNANZA SCUOLA LAVORO, FUCINA DEI TALENTI DI DOMANI

ALTERNANZA SCUOLA LAVORO, FUCINA DEI TALENTI DI DOMANI
Lo spirito primigenio cui sottende l’alternanza scuola lavoro, era quello di uniformarsi alle grandi tradizioni formative dei paesi occidentali. L’idea era quella di creare un percorso didattico che, al contempo, fosse anche un validissimo strumento di formazione.Negli anni, le polemiche destate dai media, sono state connesse alla sempre più complessa gestione del format. In molte occasioni ci siamo trovati a discutere di tragici eventi di infortuni, se non addirittura di morti. Chiaramente, tutto ciò, ha uniformate questa esperienza alle innumerevoli problematiche legate alla sicurezza sul lavoro, con l’aggravante che le vittime di queste insufficienti pratiche, sono studenti in etàadolescenziale. Anni di riforme scolastiche alla ricerca del miglior format possibile per l’alternanza scuola lavoro. L’attuale ministro dell’istruzione, Valditara, ha avviato un programma per rafforzare il binomio scuola – lavoro. Il fermo convincimento, che la formazione lavorativa porta benefici nella crescita e strutturazione dei professionisti di domani, ha investito trasversalmente l’opera di tutti gli ultimi governi. A poco più di cento giorni dall’avvio dei lavori dell’attuale governo, pare confermarsi la linea secondo cui è corretto investire nel campo della formazione lavorativa. Tali investimenti riguardano tutti i percorsi formativi. Il ministro alla guida del dicastero di viale Trastevere ha previsto la redazione di un vademecum ad uso e consumo degli enti locali su come intervenire sugli spazi e per quanto attiene gli allestimenti. L’amministrazione centrale ha ribadito la necessità di muoversi in questo senso. Ciononostante c’è chi ancora si ritiene contrario all’obbligatorietà dell’alternanza scuola – lavoro. Ci riferiamo alla FLC CGIL. Si ribadisce che decontestualizzate da un percorso didattico, tali iniziative risultano essere solo sfruttamento e lavoro gratuito. Il suggerimento degli organi della FLC e quello di riportare l’esperienza scuola – lavoro, non più ad un generalizzato rapporto di formazione lavorativa, ma, piuttosto, ad una concreta occasione didattica. L’alternanza scuola lavoro dovrebbe tornare ad essere una metodologia didattica.